Vetro ad
isolamento termico / acustico
e risparmio energetico.

Il vetro isolante è un tipo di struttura vetrosa utilizzata per l’edilizia, in particolare per gli infissi a contatto con esterno e per le facciate continue, che ha la capacità di ridurre le naturali perdite termiche dell’edificio.

La sua struttura è costituita da lastre di vetro piano congiunte tra loro nella zona perimetrale da un telaio in materiale polimerico o profilato metallico (alluminio o acciaio). Le lastre vengono distanziate tra loro da una intercapedine d’aria o di gas (krypton, argon, xenon).

I gas hanno il compito di mantenere l’isolamento termico, mentre l’incremento dello spessore delle parti vetrose consente di ottenere un migliore isolamento acustico. Le lastre presentano spessori disuguali, proprio per evitare problemi di risonanza.

Il telaio è modellato in modo da poter ospitare i sali necessari a mantenere asciutta l’aria dell’intercapedine, eliminando tutti i problemi di condensa che potrebbero verificarsi sulla lastra interna.

Sicuro

Il vetro temperato offre un elevato grado di sicurezza, in caso di rottura i frammenti prodotti risultano piccoli e smussati, quindi poco pericolosi.

Robusto

Una resistenza di circa sei volte maggiore rispetto al semplice vetro lo rende adatto a elementi senza struttura portante come porte in vetro e balaustre.

Ecologico

Un elevato grado tecnologico e di isolamento termico consentono un risparmio e un minore impatto ambientale.

Il vetro temperato:
garanzia di sicurezza
e resistenza.

Il vetro temperato si ottiene per indurimento a seguito di un trattamento termico, detto tempera. Non tutti i tipi di vetro sono temperabili. Nel caso in cui, il vetro presenti fori vicini tra loro, oppure nel caso di forme particolarmente articolate,  il trattamento termico può provocare la rottura della lastra a causa delle tensioni interne che si creano.

Ogni lastra viene tagliata, sagomata, forata, svasata e levigata prima della procedura, nessun’altra lavorazione può essere fatta dopo di essa.

Il vetro viene posto su un piano a rulli per scorrere fino all’interno del forno che lo porterà alla temperatura di tempera, pari a 640°C.  Poi si passa al raffreddamento veloce a getti d’aria per gli strati superficiali che si induriscono, mentre le parti interne conservano il calore. Il graduale raffreddamento delle zone interne causa una compressione sulla superficie, bilanciata dall’interno da stati di tensioni distensive, individuati solo attraverso luce polarizzata.

Il vetro sottoposto a trattamento termico è definito “temperato”, la sua resistenza è di circa sei volte maggiore rispetto al vetro semplice: un tale risultato si ottiene perché i difetti superficiali della lastra vengono chiusi dalle tensioni meccaniche compressive, mentre la parte interna resta esente dai difetti che possono originare le crepe.

L’impiego del vetro temperato, per doti di robustezza, è legato alla necessità di realizzazione di elementi che non hanno struttura portante (quindi a tutto vetro), come ad esempio porte in vetro, applicazioni strutturali e balaustre di ogni genere.

Il vetro termico infine offre un elevato grado di sicurezza, perchè in caso di rottura i frammenti prodotti risultano piccoli e smussati, quindi poco pericolosi.